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  • Cosa sono i riflessi?
    Un riflesso è una reazione muscolare che avviene automaticamente in risposta ad una stimolazione sensoriale. Si puo' meglio definire come un movimento o una risposta stereotipata generata da uno stimolo applicato alla periferia, trasmesso al sistema nervoso centrale e poi ritrasmesso alla periferia. I riflessi sono involontari, nel senso che si manifestano senza un comando specifico del soggetto che li esegue, ma tutti i riflessi possono essere portati sotto il controllo volontario. La presenza e la forza di un riflesso sono un segno importante dello sviluppo e della funzione del sistema nervoso. L'assenza, il ritardo nella comparsa, la precoce scomparsa o la successiva ricomparsa di certi riflessi puo' essere indicativo della presenza di disturbi neurologici. (Malina, R.M. (2004) Growth and maturationof child and adolescent track and fieldathletes: Final report. The InternationalAthletic Foundation, Monaco).
  • Cosa sono i riflessi primitivi?
    I riflessi primitivi e le reazioni posturali rappresentano una delle valutazioni diagnostiche più usate da pediatri, neurologi e neuropsichiatri infantili. I riflessi primitivi sono schemi motori automatici che si sviluppano durante la gravidanza e sono pienamente presenti alla nascita nei neonati a termine. Sono movimenti automatici che si verificano in risposta ad uno stimolo sensoriale. Alcuni sono già presenti nel feto e guidano i muscoli e i tendini a muoversi insieme insegnando al bambino la coordinazione nei movimenti complessi. Sono essenziali per lo sviluppo del controllo della testa e del tono muscolare, così come lo sviluppo sensoriale e motorio. Svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del bambino, preparando il neonato a muoversi contro la gravità e favorendo gradualmente lo sviluppo del movimento volontario attraverso un processo di integrazione dei riflessi che avviene nel corso dei primi 18 mesi di vita. Emergono durante il periodo prenatale, e hanno origine nel tronco encefalico. Aiutano il neonato ad integrare la grande quantità di stimoli che il bambino riceve quando esce dall'utero materno e sono cruciali anche e soprattutto per la sopravvivenza del bambino nelle prime settimane di vita. Non scompaiono del tutto e possono emergere quando il sistema è stressato. (Zafeiriou, D. I. Primitive reflexes and postural reactions in the neurodevelopmental examination. Pediatric Neurology, 2004; 31, 1-8.).
  • Come si verifica l'integrazione dei riflessi primitivi?
    Il processo di integrazione dei riflessi primitivi si declina attraverso la transizione da una risposta riflessa del tronco cerebrale a una risposta controllata corticale. L'integrazione consente un'organizzazione neurale più sofisticata che determina un controllo motorio intenzionale, cioè volontario da parte del bambino.Man mano che il bambino matura, i centri cerebrali superiori, a livello della corteccia prefrontale, inibiscono i riflessi primitivi in modo tale che possano svilupparsi schemi motori più avanzati. Quando il bambino ha accumulato un buon numero di esperienze sensoriali e di risposte motorie, i riflessi cominciano ad essere integrati, secondo uno schema preciso e in modo sequenziale, in funzione delle acquisizioni motosensoriali raggiunte dal bambino, a partire dai sei mesi. Quindi, a seguito della maturazione dei centri superiori del sistema nervoso centrale, l'attività riflessa si evolve in movimento volontario e i riflessi si integrano nei momenti previsti.
  • Cosa accade quando i riflessi primitivi non si integrano in parte o del tutto?
    Quando i riflessi primitivi persistono oltre i 6 -18 mesi dopo la nascita, (sei mesi se i riflessi primitivi persistenti sono i più precoci, 12-18 per i più tardivi), possono interferire nel processo evolutivo di corticalizzazione impedendo un normale e corretto sviluppo del bambino. Le risposte attese nel progresso psicomotorio di un bambino possono verificarsi solo se il sistema nervoso centrale ha raggiunto la maturità. Il processo di integrazione dei riflessi primitivi si declina attraverso la transizione da una risposta riflessa del tronco cerebrale a una risposta controllata corticale. Se il processo evolutivo non ha seguito un percorso corretto e completo, il bambino può dimostrare una scarsa capacità motoria e coordinativa, (goffaggine motoria, difficoltà nella corsa, nell'acquisizione del movimento complesso della pedalata per triciclo e bicicletta, e nell' equilibrio, sia sulle due ruote, che in altre situazioni, etc.). Potrebbero anche manifestarsi problemi con il lancio e la cattura, (di palle e oggetti), e il bambino potrebbe evitare giochi che implichino movimenti rapidi o di coordinazione, (per es. prendere al volo una palla). Disturbi psicomotori, noti anche come "disturbi cerebrali minimi", possono modificare e ostacolare il processo di sviluppo spontaneo di un bambino. I primi segni possono essere visti nella prima infanzia, ma molti di essi sono visti più tardi, concretizzandosi nella difficoltà di apprendimento e nei disturbi del comportamento durante gli anni prescolastici e della prima scolarizzazione. La ritenzione dei riflessi e le difficoltà scolastiche o comportamentali possono essere collegate,(McPhillips M, Hepper PG, Mulhern G. Effects of replicating primary-reflex movements on specific reading difficulties in children:a randomised, double-blind, controlled trial. Lancet. 2000;355(9203): 537–541.12. Konicarova J, Bob P. Principle of dissolution and primitive reflexes in ADHD. Act Nerv Super (Praha). 2013;55(1–2):135–138.13. Konicarova J, Bob P. Asymmetric tonic neck reflex and symptoms of attention deficit and hyperactivity disorder in children. Int J Neurosci. Epub June 5, 2013.14. Mahone EM, Wodka EL. The neurobiological profile of girls with ADHD. Dev Disabil Res Rev. 2008;14(4):276–284.15. Morrison DC. Neurobehavioral and Perceptual Dysfunction in Learning Disabled Children. Lewiston, NY: CJ Hogrefe; 1985.). La persistenza dei riflessi primitivi contribuisce a problemi come la coordinazione, l'equilibrio, le percezioni sensoriali, le capacità motorie, il sonno, l'immunità, il dispendio energetico, il controllo degli impulsi, la concentrazione e tutti i livelli di apprendimento sociale, emotivo e accademico. Reazioni riflesse ricorrenti possono essere osservate in pazienti con paralisi cerebrale o persone che hanno subìto un ictus o in persone in età avanzata.
  • Cosa sono i riflessi posturali?
    Nello sviluppo tipico, i riflessi primitivi si inibiscono naturalmente seguendo un ordine sequenziale durante il primo anno ed emergono riflessi di sostituzione, chiamati riflessi posturali. I riflessi posturali sono risposte fornite dal corpo alla sollecitazione della gravità e sono attivi per tutta la vita. Si tratta di modelli di risposta più maturi che controllano l'equilibrio, la coordinazione e lo sviluppo motorio sensoriale e costituiscono la base per il raggiungimento delle capacità motorie funzionali. Queste reazioni forniscono automaticamente il mantenimento del corpo in una posizione eretta attraverso cambiamenti del tono muscolare, in risposta alla posizione del corpo e delle sue parti, (propriocezione). Durano per tutta la vita, al fine di sostenere il movimento e l'equilibrio. (Zafeiriou, D. I. Primitive reflexes and postural reactions in the neurodevelopmental examination. Pediatric Neurology, 2004; 31, 1-8.).
  • Come funziona lo STIMA Training?
    La scienza ha sempre trattato le abilità cognitive come qualcosa di separato e ben distinto dalle competenze motorie e sensoriali. Tuttavia negli ultimi decenni si è compresa meglio la complessa dinamica di funzionamento di aree cerebrali riconosciute come motorie, come i gangli basali e il cervelletto. Queste si sono rivelate in grado di produrre e controllare non solo comportamenti motori, ma anche comportamenti cognitivi e socio-affettivi. Oggi si comincia a pensare che la funzione cognitiva e il pensiero, rappresentino l'interiorizzazione del movimento e che “cognizione e movimento siano davvero la stessa cosa”(1) . Il modo in cui il cervelletto risponde alle nuove situazioni per produrre apprendimenti motori è simile alla modalità di affrontare nuove situazioni di apprendimento cognitivo e comportamentale, (2,3,4,5,6). Lo STIMA Training© favorisce l'adattamento all'ambiente e la flessibilità nella percezione degli input sensoriali attraverso lo sviluppo e il potenziamento della capacità modulatoria motoria, sensoriale, cognitiva e comportamentale, seguendo il principio sulla locomozione animale di Brown, (7). Secondo Brown, la funzione dell'input sensoriale che dà origine all'attività riflessa durante la locomozione, serve per modulare la rete motoria del midollo spinale al fine di adattare la locomozione alle irregolarità del terreno su cui si muovono gli animali. Llinas, (8), mutuando questo principio, ha proposto che gli stimoli sensoriali primariamente modulano e secondariamente informano il sistema nervoso centrale, determinando una rappresentazione della realtà secondo una disposizione funzionale preesistente delle strutture preposte all'elaborazione cognitiva. Il principio della coerenza nel riconoscere e processare l'informazione sensoriale e il primato della modulazione sull'informazione vengono utilizzati nello STIMA Training con un allenamento motosensoriale di base, denominato STIMA Training CORE MOVEMENT, per consentire la costruzione di un percorso modulatorio e autoregolatorio di corticalizzazione che segue i principi dell' autoregolazione motosensoriale. Ne deriva la generazione di una matrice organizzativa che plasma la corticalizzazione e che può determinare un più stabile e corretto sviluppo mnemonico, cognitivo e comportamentale, (autoregolazione, funzioni esecutive), che grazie al corretto percorso di apprendimento motosensoriale puo' migliorare o ripercorrere tappe evolutive perdute dell'intero processo di neurosviluppo sin dai primordi, a livello intrauterino. BIBLIOGRAFIA 1)MELILLO, R., LEISMAN, G. (2009). Neurobehavioral disorders of childhood: an evolutionary perspective. Springer Science+Business Media. 2)Seitz RJ, Roland PE. Learning of sequential finger movements in man: a combined kinematic and positron emission tomography (PET) study. Eur J Neurosci 1992;4:154 – 65. 3)Attwell PJ, Cooke SF, Yeo CH. Cerebellar function in consolidation of a motor memory. Neuron 2002;13:1011 – 20. 4)Small SL, Hlustik P, Noll DC, Genovese C, Solodkin A. Cerebellar hemispheric activation ipsilateral to the paretic hand correlates with functional recovery after stroke. Brain 2002;125: 1544 – 57. 5)Hazeltine E, Ivry RB. Neuroscience. Can we teach the cerebellum new tricks. Science 2002;296:1979 – 80. 6)Contreras-Vidal JL, Grossberg S, Bullock DA. Neural model of cerebellar learning for arm movement control: cortico-spinocerebellar dynamics. Learn Mem 1997;3:475 – 502. 7)Graham-Brown (1914). On the nature of the fundamental activity of the nervous centres; together with an analysis of the conditioning of rhythmic activity in progression, and a theory of the evolution of function in the nervous system, J. Physiol.49, 18–46 . 8)Llinas R.(2001). I of the vortex. From neurons to self. MIT Press.
  • Cosa vuol dire STIMA Training?
    Ha un duplice significato. Il primo deriva dall'acronimo STI.M.A che significa STImolazione Motosensoriale Adattiva. Adattivo è un aggettivo che deriva dall 'inglese adaptive, cioè «capace di adattamento». In psicologia e in etologia, riguarda cio' che favorisce o avversa il processo di adattamento: facoltà adattive. Si tratta di un vero e proprio aspetto comportamentale. In biologia attiene all’adattamento di un organismo all’ambiente: comportamento adattivo.In tecnologia; che è in grado di adeguarsi, cioè che è flessibile: sistema adattivo. Il secondo significato fa riferimento alla STIMA di sè stessi, cioè all'autostima che si sviluppa in modo progressivo ed automatico in seguito al miglioramento delle proprie capacità adattive ambientali e delle competenze sensoriali. Tutto questo genera migliori capacità cognitive e mnemoniche insieme alla capacità di muoversi in modo più fluido e coordinato e di essere per questo in grado di modulare e gestire comportamenti socialmente ed emotivamente appropriati.
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